The power of Open Source is the power of the people. The people rule. – Philippe Kahn
Hack.Developers, promosso dal Team per la Trasformazione Digitale in collaborazione con Codemotion, sarà il più grande code sprint mai realizzato in Italia!
I partecipanti svilupperanno codice open source per realizzare funzionalità per accrescere i progetti centrali per la PA, ospitati nella piattaforma Developers.Italia.it, la community open source lanciata a Marzo proprio dal Team Digitale.
L’obiettivo di Developers.Italia è creare un ambiente che aiuti gli sviluppatori ad integrare le cosiddette Piattaforme Abilitanti di quello che il Team Digitale chiama “Sistema Operativo” del Paese.
Queste piattaforme abilitanti sono tecnologie che il Team Digitale ha richiesto a tutta la Pubblica Amministrazione che siano alla base di tutti i nuovi servizi digitali pubblici. Per esempio, SPID (l’identità digitale unica dei cittadini) sarà un tassello fondamentale di qualunque nuovo sito web, app, o prodotto per la pubblica amministrazione, e anche tutto il legacy esistente è in fase di aggiornamento.
Perché queste tecnologie vengano adottate trasversalmente, il Team Digitale pensa che non si possa prescindere da un aspetto tecnologico: e cioè non basta “crearle per legge”, ma è necessario anche fornire ad uno sviluppatore tutto ciò che serve per integrarle: SDK, documentazione tecnica, tutorial, ambienti di test, canali di supporto. Questi strumenti sono lo standard industriale quando si propone per integrazione una tecnologia, ma erano completamente assenti per le tecnologie pubbliche. Developers Italia cerca di sopperire a questa mancanza, ricalcando il modello delle aree sviluppatori dei più importanti player IT di riferimento mondiale, utilizzando un approccio incentrato sulle community tecnologiche e sul codice open source.
L’hackathon è dunque un momento in cui, con il format del code sprint, si chiamano a raccolta gli sviluppatori italiani, si presentano loro le prime tecnologie che abbiamo inserito in Developers Italia, e si invita a familiarizzare con la base di codice, facendo anche contribuzioni in puro stile open-source, con l’obiettivo anche di formare competenze professionali nuove. Riteniamo infatti che la domanda di prodotti e servizi sulle piattaforme abilitanti sarà molto elevata nei prossimi anni, e vogliamo che l’intera industria del software italiana sia pronta a questa chiamata, e non solo le aziende che, per storicità, hanno già rapporti pluriennali con le pubbliche amministrazioni.